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La ragazza sull’isola di Rachel Hawkins

  • Categoria dell'articolo:Libri / Recensioni
  • Tempo di lettura:5 minuti di lettura

La Ragazza sull’isola è l’ultimo thriller di Rachel Hawkins già autrice de La moglie di troppo (se non l’hai ancora letta, trovi
qui la mia recensione) e devo dire che si è fatto attendere, ma ne è valsa la pena.

Complice il corriere che aveva perso la prima spedizione, ad ogni post di blogger che vedevo con questo titolo in mano la voglia di leggerlo aumentava. E si sa, con l’attesa aumentano anche le aspettative e temevo di poter restare delusa.

Ho iniziato a leggerlo un venerdì sera dopo una settimana di lavoro impegnativa, la palpebra stava infatti già un po’ calando per il sonno ma la storia cattura così tanto già delle prime pagine che ho combattuto la stanchezza per andare avanti il più possibile. Inutile dire che l’ho finito nell’arco dello stesso weekend.

La trama de La ragazza sull'isola

Lux e Nico vivono alle Hawaii, sono una coppia di innamorati, lei lavora come cameriera e ha lasciato la sua vita San Diego per seguire lui a Maui, dove fa lo skipper. Forse è meglio dire che è scappata da San Diego, dove dopo la morte della madre le era rimasto solo il rancore verso il padre che le aveva abbandonate.

Lux e Nico un giorno intraprendono un viaggio sulla loro barca a vela, che ha proprio la parvenza di una fuga, decidono infatti di accompagnare una coppia di ricche turiste, Amma e Brittany alla volta dell’isola di Meroe, al largo delle Hawaii.

L’isola, che appare come un paradiso tropicale, è completamente disabitata e inospitale, ma soprattutto si racconta che fu testimone di un naufragio in cui le persone impazzirono, persero la ragione o addirittura scomparvero. La destinazione perfetta per chi è alla ricerca di avventura.

Ai quattro protagonisti sembra di aver trovato l’Eden in Terra e sembrano vivere in un sogno. L’arrivo di un’altra barca sulla riva e lo sbarco di nuovi turisti, però, spezza quell’incantesimo che si era creato. La convivenza in quell’isola così remota è sempre più difficile, gli equilibri si alterano e quello che sembrava il paradiso inizia a mostrare i suoi lati più inquietanti.

E’ l’isola che veramente cambia le persone? E’ possibile rimanere lucidi quando i contatti con il mondo esterno sono sempre più radi? Impossibile staccarsi dalle pagine prima di essere arrivati alla fine.

Cosa ne penso?

Il libro ha una scrittura davvero scorrevole, capitoli brevi che alternano il presente sull’isola con le storie passate dei protagonisti che conosciamo sempre un po’ più a fondo nel corso della narrazione.

L’ho divorato in poche ore senza alcuna fatica. Devo dire che non ci sono veri e propri colpi di scena nella trama ma l’autrice, con la sua scrittura, ha saputo veramente a mantenere uno stato di tensione costante per tutto il libro. Penso che sia riuscita perfettamente nell’intento di far vivere al lettore il senso di inquietudine che si prova quando si è isolati dal mondo “reale”.

Mi è piaciuto molto come l’isola sia stata caratterizzata quasi come un personaggio, l’isola ha in un certo senso vita propria, può influire sui rapporti tra le persone e il potere di cambiarle.

A mio avviso la trama è stata costruita in maniera egregia, la lunghezza è sufficiente per mostrare l’evoluzione dei protagonisti e dei rapporti tra loro e con l’isola, ma non troppo lunga, infatti la tensione rimane alta per tutto il libro e non annoia.

Il romanzo è molto originale pur utilizzando un classico espediente della narrativa gialla. L’isolamento, la lontananza dalla civiltà, il fatto che non ci siano altri abitanti sull’isola richiamano infatti l’enigma della camera chiusa, ricorda un po’ le atmosfere di Dieci piccoli indiani.

👉Se ti piacciono gli enigmi della camera chiusa, ti consiglio di leggere anche la mia recensione de L’enigma della sfinge! 

Credo sia evidente e anche voluto, il richiamo a Lost, grande capolavoro della storia delle serie tv in cui le dinamiche sono simili, i personaggi si evolvono senza contatti con la civiltà e l’isola di Lost ha lei stessa un ruolo centrale nella trama.

Infine, è molto interessante il tema della sopravvivenza delle persone al cospetto della natura nella sua versione più pura e incontaminata. In assenza di una società e di una struttura, i rapporti tra i sei protagonisti non sono governati dalle regole e consuetudini che conosciamo. Che cosa è giusto, cosa sbagliato? Cosa è permesso e cosa invece è illegale? Troviamo infatti tra le pagine anche un rimando esplicito a Il signore delle mosche, probabilmente il titolo più famoso che racconta queste dinamiche.

In conclusione, si sarà ormai capito che ho davvero apprezzato questo libro, lo consiglio a chi cerca una lettura coinvolgente, dalle vibes estive ma per vivere anche quel pizzico di ansia e inquietudine che porta a divorare le pagine una dopo l’altra per scoprire come va a finire.

Autore: Rachel Hawkins
Editore:
Piemme
Pagine:
352
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