Che esperienza leggere I sette killer dello shinkansen, proprio a bordo di uno shinkansen!
Oggi vi parlo di un romanzo di Isaka Kotaro, I sette killer dello shinkansen, uno dei libri che ho letto durante il mio viaggio in Giappone che mi ha accompagnato anche durante il tragitto a bordo del treno proiettile giapponese. Difficile da far rientrare in una sola categoria, si presenta come thriller, con qualche sfumatura di giallo e di noir, e dalle vibes molto tarantiniane.
Un bel mattoncino di oltre 500 pagine, edito Einaudi, I sette killer dello shinkansen mi ha davvero sospreso, scopri nell’articolo cosa ne penso!
la trama de i sette killer dello shinkansen
A bordo di un treno partito a trecento all’ora da Tokyo si intrecciano le vicende di sette personaggi. Sette assassini, come anticipa il titolo. Una misteriosa valigetta sembra essere il sacro Graal a cui tutti ambiscono, ognuno con moventi e mandanti diversi. I sette diventano protagonisti di una serie di avventure e scontri, costellati di imprevisti che renderanno il tutto a tratti grottesco. Dal più insospettabile Oji, ragazzino delle medie, Nanao il killer perseguitato dalla sfortuna, fino alla coppia di criminali Mikan e Lemon, ognuno dei personaggi si muove seguendo una pista diversa, che sembra convogliare però verso un unico punto di arrivo.
Un viaggio in treno quasi surreale che coinvolge fino al capolinea.
la mia recensione
I sette killer dello shinkansen è un libro davvero particolare e nel complesso mi è piaciuto molto.
La trama si sviluppa alternando capitoli narrati secondo il punto di vista dei vari personaggi, che essendo tanti, va comunque seguita con attenzione.
Quello che secondo me è il punto di forza del romanzo non è la trama, che pur essendo un thriller non incarna quel tipo di storie da fiato sospeso fino alla fine, anzi. La trama è tutto sommato lenta, sviluppata con calma e in alcuni punti anche un po’ piatta. Ho apprezzato però davvero molto lo stile, che reputo la carta vincente del romanzo.
Pur trattandosi di una storia di assassini, lo stile mi è sembrato molto originale. L’autore ha costruito un mix perfetto tra il thriller e commedia, descrivendo scene anche violente in un modo quasi grottesco, tragicomico, ma anche raffinato. I personaggi sono tutt’altro rispetto a quanto ci ci si aspetta dai classici killer dei romanzi thriller. Non sono infallibili, sono estremamente umani e spesso comici o perseguitati dalla sfortuna.
Da questo libro è stato tratto anche un film con protagonista Brad Pitt, Bullet Train, uscito nel 2022. Sinceramente a me non è piaciuto per niente. A meno che non siate fan accaniti dei film d’azione americani e del genere pulp, lasciate perdere. Il romanzo è stato praticamente snaturato, troppo occidentalizzato e ha perso quell’ironia sottile ed elegante che lo caratterizzano.
Nel complesso, un libro che mi è piaciuto molto e che va letto senza la pretesa di trovarci un page turner che vi tenga incollati alle pagine. Assaporate piuttosto con la giusta calma lo stile e la sottile comicità elegantemente celata nella storia.
Senza dubbio un libro che inserisco tra i titoli per chi è interessato alla letteratura giapponese che potete trovare in questo articolo.