Un thriller italiano in cui le leggende e le tradizioni di paese ricoprono un ruolo centrale.

L’estate dei morti di Giuliano Pasini è ambientato nell’Appennino Emiliano. A dare il via alla storia, una misteriosa telefonata da una cabina telefonica conduce l’agente Rubina Tonelli al ritrovamento di due uomini brutalmente uccisi in una casa nel bosco. È stata la Borda, dice la ragazza che ha chiamato, un mostro della tradizione emiliana. A rendere il tutto ancora più misterioso è il fatto che la ragazza che ha chiamato, Sibilla, risulta essere morta vent’anni prima.

Il commissario Serra e l’agente Tonelli indagheranno su questo mistero, riportando a galla vecchi intrighi che sembravano ormai dimenticati nel piccolo paesino emiliano.

Il romanzo è partito a mio avviso un po’ lentamente, per poi riprendersi e coinvolgermi sempre più nella storia.
Mi è piaciuto lo stile scorrevole, cupo ma alternato da momenti di ironia e profonda umanità.

L’ambientazione ha assunto un ruolo fondamentale nel rendere l’atmosfera del romanzo. Mi è piaciuta la contrapposizione tra la piccola realtà di Case Rosse, nell’Appennino, con l’animo romagnolo dell’agente Tonelli, tormentato ma frizzante.

Un thriller che consiglio, perfetto come lettura estiva da portare in vacanza.

Qui altri thriller italiani che consiglio: Chi muore e chi uccide e L’archivio della coscienza