Ragazze infrante di Simone St. James non è il classico thriller che mi aspettavo di trovare.

È un romanzo tutto sommato breve ma che racchiude al suo interno più filoni narrativi e un intreccio articolato di atmosfere.

Al centro della storia c’è Idlewild Hall, un collegio per bambine problematiche nel Vermont.
Nel 1950 la quotidianità di quattro ragazzine del collegio viene sconvolta dalla scomparsa di una di loro.
Nel 2014, invece, Fiona, una giornalista torna nei pressi di Idlewild Hall per indagare la morte della sorella, avvenuta proprio nelle vicinanze del collegio. Il ritrovamento di un cadavere durante i lavori di ristrutturazione della scuola sarà l’evento scatenante che farà uscire segreti e misteri che avrebbero dovuto restare lì sepolti.

Mi sono piaciute molto le vibes gotiche e inquietanti del romanzo.
L’intreccio tra passato e presente funziona e anche la trama è ben congegnata.

Ti consiglio altri due romanzi dove si intreccia passato e presente: L’archivio della coscienza e La moglie di troppo

Rimane velato e di contorno l’elemento soprannaturale. Ricorre infatti spesso la presenza del fantasma di una donna che ha accompagnato prima le ragazze e poi Fiona, senza però alterare la verosimiglianza della storia.

Devo dire però che c’è una forte componente storica che non mi aspettavo. Ci sono molti richiami alla seconda guerra mondiale, perfettamente inseriti nella trama ma che hanno appesantito quello che credevo fosse un thriller più scorrevole e accattivante.

Ne consiglio comunque la lettura,  ma sapendo che è un romanzo a cui va dedicata attenzione.